La pace è finalmente tornata a regnare sulle Terre Spezzate e con essa il legittimo Re:
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Per sancire la rinnovata conciliazione dei Principati sotto la guida di Sua Maestà, le corti dei Principi sono state invitate nel cuore di Corona del Re, nel castello a nord di Dimora in cui i figli della casa Gastaldi hanno visto la luce.
Alla mezzanotte del decimo giorno della seconda decade di Germinale, nel castello di Rocca Gastaldi, il giovane Aureliano primo del suo nome verrà incoronato Re delle Terre Spezzate dalla Tetrarca Beatrix, alla presenza dei suoi sudditi e dei suoi vassalli.
non solo per l'importante cerimonia, ma anche perché né la Nentari di Neenuvar Malwen Elensil né il Primo Capoclan di
si sono ancora inginocchiati al cospetto di Sua Maestà dopo la sconfitta subita dall'esercito del Patto del Sole nella battaglia dei Campi Plachi. Inoltre, finita la guerra, vi sono numerose questioni diplomatiche e commerciali che il Re desidera discutere, in particolar modo la definizione di premi e privilegi che spetteranno ai vincitori e delle spese di ricostruzione che graveranno invece sugli sconfitti.
Le delegazioni diplomatiche dei Principi delle Terre Spezzate sono già in marcia verso
La primavera muoveva i suoi timidi passi e la pace era finalmente tornata a regnare sulle Terre Spezzate. Per sancire la rinnovata conciliazione dei Principati sotto la guida di
Sua Maestà, le
corti dei Principi erano state invitate nel cuore di Corona del Re, nel castello a nord di
Dimora in cui i figli della casa Gastaldi hanno visto la luce. Alla mezzanotte del decimo giorno della seconda decade di Germinale, nel castello di Rocca Gastaldi, il giovane Aureliano primo del suo nome sarebbe stato incoronato Re delle Terre Spezzate dalla
Tetrarca Beatrix, alla presenza dei suoi sudditi e dei suoi vassalli.
L'incontro era assai atteso non solo per l'importante cerimonia, ma anche perché né la Nentari di Neenuvar
Malwen Elensil né il Primo Capoclan di Altabrina
Falcobrando si erano ancora inginocchiati al cospetto di Sua Maestà dopo la sconfitta subita dall'esercito del Patto del Sole nella battaglia dei Campi Plachi. Inoltre, finita la guerra, numerose erano le questioni diplomatiche e commerciali che il Re desiderava discutere, in particolar modo la definizione di premi e privilegi che spettavano ai vincitori e delle spese di ricostruzione che avrebbero invece gravato sugli sconfitti. La spartizione di oneri ed onori fu, tutto sommato, equa, Meridia e Neenuvar furono costrette a grandi risarcimenti, Altabrina perse invece il diritto di caccia nel Bosco Nero e le terre oltre il Cristallo che aveva occupato a scapito di Castelbruma, Venalia ottenne l’intero riscatto del Principe Temistocle, catturato ai Campi Plachi. Infine, per premiare il valore in battaglia dimostrato dagli uomini di Alarico d’Urso, fu concesso il titolo di Dama del Regno a
Brunilde da Roccaferrata, Dama di Ferro della famiglia Orsieri di Castelbruma.
Re Aureliano, non potendo più occuparsi di persona di amministrare le terre di Corona del Re, decise di nominare un Primo Cavaliere del Re. Di tale onore fu investito Ser
Tancredi Roncaglia, integerrima
Cappa Celeste che aveva dimostrato il suo valore nella recente
guerra. L’editto di Sua Maestà che, in accordo con la Tetrarca Beatrix, revocava la libertà di culto nei principati tetradici, fu senza indugio messo in atto dagli uomini del Re, bastonando druidi e sciamani che osassero invocare i loro falsi Spiriti in terra coronense. Mentre il Druido Ginepro di Neenuvar venne battuto in pubblica piazza, reo di avere pregato la
Madre su suolo Tetradico, alcuni pitti coronensi, fedeli ad Aureliano ma devoti agli Spiriti e alla Madre, chiesero asilo ai Neenuvaren per sfuggire alle persecuzioni religiose. Ma anche il Magnifico Principe di Valleterna, Arcivescovo dell’Ecclesia, manifestò il proprio scontento quando si apprese che la Tetrarca aveva nominato alcuni alti prelati, tra cui il Vescovo di Roccamagna Fausto
Nicodemus Vermigliani, senza convocare il tradizionale concilio vescovile; questo non fu l’unico motivo di contrasto tra l’Ecclesia coronense e quella valniana: un nobile paladino di Castrum Fidei, Ser
Riccardo Valiante, fu accusato di
eresia e venne inquisito dalla Tetrarca stessa; il paladino però si sottrasse al verdetto e con l’aiuto di alcuni suoi compagni e amici fuggì da Rocca Gastaldi. Per mesi nessuno seppe più nulla di lui.
La notte dell’incoronazione di Re Aureliano tutti i principi pagarono omaggio, persino il riottoso Falcobrando di Altabrina che fino all’ultimo si era fatto arrogantemente aspettare; ma Rocca Gastaldi fu funestata dall’attacco di
misteriosi e potenti stregoni, d’aspetto mostruoso, che intrufolatisi nel castello gettarono il panico tra gli astanti. La risposta dell’orgoglioso sovrano non avrebbe tardato a giungere.
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